L’articolo 17 del D.Lgs 117/2017 delinea, chiaramente, la figura del volontario definendolo come una persona che, per sua libera scelta,
“svolge attività in favore della comunità e del bene comune […] mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone”.
La definizione proposta sottolinea che, in modo spontaneo, il volontario dona sé all’altro, regala il proprio tempo e il proprio know how, la propria competenza, diventando quindi una risorsa per il prossimo.
Emerge, da queste parole, una visione parziale perché, in realtà, il volontariato, se ben fatto, è come un boomerang: il volontario offre e, offrendosi, riceve.
La restituzione, soprattutto se l’approccio al ruolo del volontario avviene da giovani, funziona come un trigger, innesca, cioè, numerose domande sia a livello d’identità che a livello di futura professione. Domande che, attraverso queste esperienze, possono tradursi in risposte concrete.
In questo quadro generale, il Servizio Civile può fungere da guida: cimentarsi in questo percorso, infatti, può stimolare le domande giuste e, se lo si vuole, può permettere di trovare anche le risposte.